Ciampino, Ovidio nelle case popolari

Giornate importanti per l’archeologia, quelle che Ciampino sta vivendo. Grandissima scoperta quella della Villa di Valerio Messalla, ricca di storia –  frequentata anche dal poeta Ovidio – e generosa nel restituire reperti di valore inestimabile.

Leggiamo nell’articolo di Laura Larcan :”Alessandro Betori,  della Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio, tra giugno e luglio scorsi ha avviato una campagna di sondaggi preventivi su un’area interessata da un progetto di edilizia sulla via dei Laghi all’interno dei cosiddetti Muri dei Francesi, una proprietà privata corrispondente al Barco dei Colonna. L’area è la stessa finita di recente sulle cronache per la triste vicenda del Portale di Girolamo Rainaldi, il maestoso ingresso barocco crollato e lasciato in stato di abbandono. Ora servono risorse per restaurare e valorizzare le opere”. No, non è quello il solo problema. La vera questione è il destino dell’area che circonda lo scavo.

E’ di pochi mesi fa l‘interrogazione parlamentare dell’Onorevole Antonio Rugghia, che da tempo si batte perchè venga rivista la destinazione dell’area nella quale la villa di Messalla è stata rinvenuta: area 167, ovvero destinata a edilizia economica e popolare. Un appello che faceva leva non solo sul vincolo paesaggistico che grava sull’area, indegnamente ridotto alla fetta di terreno immediatamente a ridosso delle Mura dei Francesi, ma anche, e prima di oggi, su evidenze archeologiche ben note.

Questa la sequenza dei fatti: con delibera di consiglio comunale n. 42 del 27 marzo 2006, il comune di Ciampino ha destinato l’area delle Mura dei francesi a piano di zona di edilizia economica e popolare, legge 18 aprile 1962, n. 167;

il 4 febbraio 2008, la Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio del Lazio, con la nota n. 37350/B, ha comunicato agli interessati e al comune di Ciampino l’avvio della procedura per l’individuazione di un’arena di rispetto al bene denominato Portale seicentesco e Mura dei francesi, avente come finalità di conservare lo scenario in cui si trova che conserva, altresì, i residuali connotati della tenuta Colonna, garantendone l’integrità e la fruibilità pubblica;

il comune di Ciampino, in data 6 marzo 2008, con nota inviata alla direzione regionale per i beni e le attività culturali del Lazio e alla Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio del Lazio, opponendosi al vincolo sull’intera area, ha confermato la volontà di realizzare il piano di zona 167 per soddisfare contemporaneamente sia i bisogni della Soprintendenza che del Comune, entrambi generati da pubblico interesse;

in data 3 febbraio 2009, il CO.RE.CO. della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, proponendo l’ampliamento dell’area di tutela, ha confermato all’unanimità le prescrizioni indicate nella comunicazione di avvio del procedimento (non modificabilità dello stato dei luoghi con particolare riferimento ai coni visivi che si aprono sui Colli Albani, la non abbattibilità delle alberature, l’edificabilità solo per uso agricolo e altro);

il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’epoca, come risulta dal verbale, concordò con le decisioni del CO.RE.CO. Successivamente però, in data 15 giugno 2009, decreto il vincolo solo per i portali e le mura, rendendo possibile la costruzione degli edifici di edilizia economica e popolare in un’area di grande rilevanza paesaggistica, storica e culturale;

Davvero un bel salto di qualità, dal lusso e la grazia che caratterizzavano quest’area in epoca romana alla amministrazione miope dei giorni nostri, pronta a far soldi ai danni del paesaggio facendosi scudo con l’edilizia popolare. Speriamo che le ultime scoperte bastino per mettere un freno a questa follia, altrimenti non resterà che scomodare il fantasma di Ovidio, come ultima carta.

Informazioni su Archeologia in rovina

Ieri facevo l'archeologa, oggi faccio un altro mestiere e sono mamma di due bambini che voglio educare al rispetto della natura e all'amore per la storia. Vedo l'Italia diventandare sempre più brutta, sciatta, volgare. Prima uscivo di casa e andavo su tutte le furie, ma la cosa finiva lì. Adesso ho deciso di farmi sentire.
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Una risposta a Ciampino, Ovidio nelle case popolari

  1. Aggiornamento:
    nella recente campagna elettorale saranno stati in 3 ad avere tra gli argomenti l’attenzione ai beni archeologici, ora a seguito del voto tutti faranno parte della politica cittadina, vediamo se veramente faranno qualcosa.

    complimenti per il sito.

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