La torre di Manfria (Gela), costruita intorno alla metà del 1500, faceva parte del glorioso sistema di avvistamento che proteggeva la linea costiera siciliana.
Quando le navi nemiche punteggiavano l’orizzonte, i fuochi segnalavano il pericolo alle torri vicine nella notte silenziosa.
Oggi i nemici che affollano la costa e le pendici della collina di Manfria non vengono da lontano: sono gli elettrodomestici, divani, lavabi, i prodotti di scarto dei cittadini della piccola frazione di Gela che l’amministrazione incapace lascia ammonticchiare. Questo video mostra che con quei rifiuti ci si potrebbero arredare diverse abitazioni. La campagna, che custodisce diversi villaggi protostorici ed una necropoli, è puntellata da capannoni abusivi, parcheggi abusivi, abitazioni abusive. Alla faccia delle regole, d’estate le macchine dei bagnanti si arrampicano indisturbate sulle dune abbracciate da rigogliose ginestre, non sia mai che si debbano fare due metri a piedi per le abluzioni estive. Eppure, come segnalato da un recente studio:
• Il patrimonio archeologico e il valore paesaggistico del S.I.C. “Torre Manfria” sono protetti dal Piano di Tutela del Patrimonio Regionale (P.T.P.R.), come attestato dalla “Dichiarazione di notevole interesse pubblico per la località chiamata Manfria”, firmata il 2 gennaio 1987 dall’Assessore Regionale per la Cultura e il Patrimonio Naturale, “per l’evidente valore paesaggistico dell’intera area e per la presenza di importanti resti archeologici, che suggeriscono di assoggettare Manfria al vincolo archeologico”.
•L’area è un S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) ai sensi della Direttiva
92/43/CEE.
• L’area è Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) ai sensi della Direttiva UE 79/409/CEE.
• L’intero golfo di Gela è dichiarato I.B.A. (Important Bird Area), secondo i criteri fissati da BirdLife International.
• L’intero golfo di Gela è un sito Ramsar, in riconoscimento della sua notevole importanza per l’avifauna acquatica, in accordo con la Convenzione Internazionale sulle Aree Umide, della quale il governo italiano è firmatario.
• Il S.I.C. “Torre Manfria” è tutelato dalla Convenzione di Bonn sulla Conservazione delle Specie di Animali Selvatici Migratori, ratificata dal Governo Italiano con la Legge 42/83.
• Il S.I.C. “Torre Manfria” è tutelato dalla Convenzione di Berna sulla Conservazione della Natura e degli Habitat, ratificata dal Governo Italiano con la Legge 503/81 e in Sicilia
dalle Leggi Regionali sulle Aree Protette (L.R. 98/81 e L.R. 14/88).
• Il S.I.C. “Torre Manfria” è tutelato dalla Convenzione di Barcellona sulla protezione dell’ecosistema marino e delle aree costiere del Mediterraneo, della quale il Governo
Italiano è firmatario.
Non è abbastanza, evidemente. Alla torre e al paesaggio circostante è legata la leggenda malinconica del gigante Manfrino, che insieme alla sorella custodiva la bellezza di quei luoghi e che finì ucciso in riva al mare dai principi rivali, invidiosi della sua tenuta. Oggi, ridotta, com’è, nemmeno Manfrino la riconoscerebbe.