L’idea non è male: i tecnici della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma sugli autobus. Visto che il rimborso per la benzina utilizzata per i sopralluoghi dai funzionari della Soprintendenza corrisponderà da ora in poi alla cifra di un euro, agli archeologi che vogliono perlustrare il territorio o raggiungere gli scavi rimangono due possibilità: mettere mano al portafogli e pagarsi la benzina di tasca propria, oppure prendere l’autobus, sempre che ci sia una linea che raggiunga in tempi ragionevoli il Parco di Veio, Ostia antica, Fiumicino, l’Aurelia o la Flaminia, dove la Tomba del Gladiatore, in attesa di scavi e carotaggi, oggi è rimasta abbandonata, a causa dello sciopero del personale tecnico iniziato giovedì.

Roma, autobus in corsa
Gli archeologi si lamentano perchè dal Ministero nessuna risposta è arrivata alle critiche di questi giorni. Ma io ho capito perchè: è tutta una manovra per far sì che la gente possa interrogarli durante i lunghi e piacevoli viaggi in autobus, diffondendo così l’amore per l’arte in modo democratico, a chiunque prenda i mezzi pubblici. Vuoi mettere che piacere andare a lavorare la mattina tutti informati sulle ultime scoperte e scambiarsi in ufficio le informazioni sui vari scavi? Più traffico c’è e meglio sarà! Evviva.