Più di cento associazioni scenderanno in piazza il 23 novembre per fermare l’invasione di pale eoliche che stanno massacrando il territorio del Molise. Sono infatti già 400 e potrebbero arrivare a 5000, minacciando siti archeologici legati alla memoria di chiunque ricordi i mitici scontri tra Romani e Sanniti. Oggetto della protesta sarà la sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata il 3 novembre, che ha dato il via libera al progetto di parco eolico – 16 pale alte oltre 120 metri – nella valle del Tammaro.

Valle del Tammaro
Le associazioni chiedono un provvedimento urgente di salvaguardia dell’area archeologica di Sepino-Altilia, il sito archeologico più vicino al nuovo parco eolico.

Scavi di Sepino - Altilia
Il consigliere regionale del pd Michele Petraroia, capofila della protesta, spiega che “il Molise arriverebbe a produrre quattro volte l’energia di cui ha bisogno” e senza possibilità di mettere in rete l’energia eccedente, è chiaro che il punto della questione sono le cosiddette compensazioni che le varie società danno in cambio del massacro del territorio: 90-100mila euro l’anno che per piccoli comuni con le casse vuote sono una boccata di ossigeno. Ma come sempre, chi si crede furbo pensando solo a fare affari, ci fa solo la figura del fesso se, come sostiene Petraroia, in capo a dieci anni, i pescecani dell’eolico potrebbero guadagnare in Molise qualcosa come quattro miliardi di euro, lasciando alle amministrazioni locali solo le briciole, intorno ai 30 milioni. E allora meglio tutelare il proprio paesaggio, quella sì che è una scelta da veri furbi.
E’ caduta la torre di Macchiagodena
http://www.forchecaudine.com/it/news.php?c=18&s=86&a=2211
ma pochissimi ne hanno parlato, mentre per pompei hanno chiesto in coro le dimissioni di Bondi. Forse perchè il Molise è una piccola regione semi sconosciuta?
Scusa il campanilismo